Morbo di Parkinson: scoprire prima la malattia, si può?

Il morbo di Parkinson è una malattia neuro degenerativa che coinvolge il controllo dei movimenti e l’equilibrio, è la più frequente fra le malattie definite “Disordini del movimento”. Le cause della malattia non sono ancora note. Sembra che vi siano molteplici elementi che concorrono al suo sviluppo.

Questi fattori sono principalmente:

  • Genetici: Circa il 20% dei pazienti presenta una storia familiare positiva per la malattia. Si stima che i familiari di persone affette da malattia di Parkinson presentino, rispetto alla popolazione generale, un rischio di sviluppare la patologia lievemente superiore.
  • Tossici: il rischio di malattia aumenta con l’esposizione a tossine quali alcuni pesticidi o idrocarburi-solventi e in alcune professioni che espongono i lavoratori a metalli pesanti (ferro, zinco, rame).

 

I principali sintomi motori della malattia di Parkinson sono:

  • il tremore a riposo,
  • la rigidità,
  • la bradicinesia (lentezza dei movimenti automatici)
  • l’instabilità posturale (perdita di equilibrio);
  • disturbo del cammino,
  • postura curva,
  • voce più flebile che porta il paziente ha parlare in modo piuttosto monotono,
  • disfagia,
  • eccessiva salivazione,
  • problemi cutanei e sudorazione,
  • disturbi dell’olfatto e del sonno,
  • depressione,
  • disturbi d’ansia,
  • apatia,
  • disturbi cognitivi,
  • deliri,
  • allucinazioni
  • fatica


I casi che si contano in Italia sono 600mila ed ogni anno sono in crescita.

Per questo motivo in Toscana, grazie ad una collaborazione fra la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, la neurologia dell’ospedale Apuane e il Consiglio Nazionale delle Ricerche, nasce una sperimentazione clinica di un sistema di sensori indossabili per la diagnosi precoce ed il monitoraggio nel tempo del morbo di Parkinson, in modo da curare la malattia dal vero inizio del processo patologico (circa 5-7 anni prima di quanto succede adesso)

“”L’innovazione dello studio – si spiega in una nota diffusa dall’Asl Toscana Nord-Ovest – sta nell’integrazione multidisciplinare di contenuti clinici, ingegneristici e statistico-epidemiologici, atti a sviluppare una strumentazione ergonomica e superleggera, coadiuvata da algoritmi intelligenti, per la misura quantitativa ed oggettiva del movimento degli arti superiori ed inferiori”.

“La malattia di Parkinson – afferma Carlo Maremmani, dottore di ricerca in discipline neurologiche-neurosensoriali presso il nuovo ospedale Apuane e coordinatore clinico delle neurologie che parteciperanno alla sperimentazione – è una delle più frequenti malattie neurodegenerative, che affligge circa l’1% delle persone sopra i 65 anni e seppure più raramente può colpire soggetti anche al di sotto dei 50 anni”.

“Ad oggi – continua Maremmani – la malattia viene diagnosticata quando il processo patologico è già iniziato da circa 5-7 anni a livello del sistema nervoso. Durante questo periodo di tempo la malattia è presente ma è silente dal punto di vista motorio, solo dopo anni, progredendo lentamente, si manifestano i sintomi motori: inizia il tremore degli arti, il soggetto si muove più lentamente e la muscolatura diviene più rigida”. A quel punto viene fatta la diagnosi, “ma sono stati persi 5-7 anni di potenziale trattamento farmacologico”.